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L’Orto della Regina

Di fronte alla mole ell’Orto della Regina

Misterioso e affascinante, l’Orto della Regina è un monumento risalente ad epoca antichissima, che lascia a bocca aperta il visitatore: nascosto sulla cima del monte Frascara, a 928 metri di altitudine, e nel cuore di un bellissimo bosco di castagni, il sito evoca forti emozioni e suggestioni. Ce lo si trova davanti alla fine della breve e divertente escursione all’interno del castagneto, all’improvviso, con effetto mozzafiato, dopo il belvedere sul Golfo di Gaeta e il Massico. Pensare che la struttura risale ai popoli che abitavano il vulcano prima dei Romani, effettivamente, toglie il respiro: si ritiene che la cinta muraria sia stata costruita probabilmente nel V secolo a. C., e che i suoi costruttori fossero gli Ausoni/Aurunci, oppure i Sanniti.

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Il vecchio mulino di San Vito

Arrivati a San Vito!
Arrivati a San Vito!

Una passeggiata al Vecchio Mulino di San Vito in primavera è qualcosa che difficilmente lascia indifferenti: una vallata stretta tra boschi verdissimi, con campi di grano punteggiati di ranuncoli e di papaveri, con prati verdissimi e selvaggi che fanno da contraltare a ombrosi noccioleti, e con radure rese preziose da mille e mille orchidee. Una meraviglia dove meno te l’aspetti, in un angolo miracoloso di campagna che assume sicuramente le sembianze di una favolosa valle incantata.

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Forca d’Acero

Forca d'Acero: il cervo
Forca d’Acero: il cervo

Forca d’Acero ha sempre rivestito un’importanza particolare nel mio immaginario. Un Confine in tutti i sensi, ma un Confine che mette in comunicazione senza dividere. Ricordo da piccolo, quando venivo fin quassù coi miei genitori, che aspettavo con ansia il momento in cui avremmo varcato l’ingresso al Parco. Allora non era ancora “d’Abruzzo, Lazio e Molise”, ma solo “Parco Nazionale d’Abruzzo”, ed era meno esteso di oggi. Attualmente, il cippo con l’orsetto-stemma dell’Area Protetta che si trova prima del passo, venendo da San Donato, è più un qualcosa di “commemorativo” che di reale. Ma è sempre bello, e coincide inoltre con l’ingresso nel bosco, qualche centinaio di metri prima del mitico rifugio posto al confine tra Lazio e Abruzzo. Solo in seguito ho scoperto che gli aceri sono quasi scomparsi dalla foresta, aggrediti e vinti dai faggi, sempre prepotenti ed esuberanti. Ma questo non ha molta importanza, non va ad intaccare la forza del genius loci.

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Il Bosco di Sant’Antonio

Autunno nel Bosco di Sant'Antonio
Autunno nel Bosco di Sant’Antonio

Ai piedi della Majella, il Bosco di Sant’Antonio è una foresta lussureggiante che ospita al suo interno un’area pic-nic da cui partono vari itinerari escursionisti, tra cui il Sentiero Didattico n. 10, adatto a tutti. Con circuito ad anello, il sentiero parte dall’area di sosta, vicino al Villaggio di Sant’Antonio, attraversa la foresta, giunge all’Eremo di Sant’Antonio, per poi risalire con lieve pendenza all’interno del bosco e tornare all’area pic-nic. Quest’ultima è situata lungo la strada che da Rivisondoli e Pescocostanzo porta a Cansano e Sulmona.

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Nella Fangorn Aurunca

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La Fangorn Aurunca è ancora verde

La foresta di Fangorn esiste davvero, ed è una Fangorn Aurunca! Un angolo incantato, con tanti suoni e tante sentinelle alla guardia di quello che è un vero e proprio cuore verde nella montagna antiappenninica.
In verità, i programmi erano diversi, e anche l’obiettivo: sopralluogo sul sentiero che da Strampaduro porta alla vetta del Petrella. Ci eravamo quindi prefigurati anche la visita alla mitica Fossa Joanna, e il passaggio sull’altopiano in quota che passa attraverso l’eroica abetaia. Invece, si sa… le sterrate aurunche… non ce la ricordavamo così la strada che porta all’attacco del sentiero, e l’auto è rimasta praticamente bloccata tra ghiaia e pietroni!

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