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Al Rifugio Tartaglione Crispo

Da Pian del Lupo verso il Rifugio - Foto di Maria Teresa Volpi
Da Pian del Lupo verso il Rifugio – Foto di Maria Teresa Volpi

L’escursione al Rifugio Tartaglione Crispo è un po’ un’introduzione al fascino selvaggio ed esuberante della Valmalenco: siamo nell’angolo più nord-occidentale della Valle, proprio al cospetto del Ghiacciaio del Disgrazia e delle impressionanti cime che gli fanno da contorno.

L’escursione, se si eccettuano le ultime poche centinaia di metri (alquanto ripide), è facile e accessibile a tutti, e passa attraverso vari ambienti nonostante il suo non eccessivo sviluppo in lunghezza: c’è il paesaggio del fiume alpino; la foresta di abeti; il territorio coltivato e antropizzato con le attività degli agricoltori e dei boscaioli; infine, c’è il rifugio nel bosco, circondato da vette superbe.

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La Val di Mello

La meraviglia della Val di Mello: il Bidet della Contessa
La meraviglia della Val di Mello: il Bidet della Contessa

E’ difficile trovare le parole per descrivere cosa si prova quando i propri sensi vengono in contatto con la Val di Mello: nascosta e appartata, la sua visione dona gioia all’escursionista, avvolto dall’incanto della sua indescrivibile bellezza. Il fascino non è minimamente scalfito dalla folla di turisti ed escursionisti che si riversarno qui in estate. Partendo da San Martino, paese caro e storico ad alpinisti e arrampicatori, la Valle si svela gradualmente, riservando sorprese fatte di torrenti canterini, laghi cristallini, cascate spettacolari, pareti vertiginose, vette epiche, prati e boschi verdissimi, borghi usciti dalle fiabe.

Propaggine nord-orientale della Valmasino, sul versante nord della Valtellina, la Val di Mello si insinua tra giganti che culminano con i quasi 3300 metri del Monte Disgrazia, le cui nevi eterne (per quanto ancora?) fanno da sfondo costante allo sguardo.

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Il Morteratsch

La magnificenza del Morteratsch
La magnificenza del Morteratsch

L’escursione al Morteratsch è un vero e proprio viaggio nel viaggio, soprattutto per chi, come noi, non era mai stato in Svizzera prima. Si può optare per il Trenino Rosso del Bernina, che da Tirano porta a St. Moritz, o per gli stupendi scenari offerti dalla Strada n. 29, che sale fino al Passo del Bernina, per poi scendere anch’essa a St. Moritz. Per il ritorno, se si vuole, si può anche proseguire per la Strada n. 27, che scende dal vertiginoso Passo Maloja per la Val Bregaglia, rientrando in Italia attraverso la Valchiavenna.

Già salendo verso il Passo si possono ammirare colossi di ghiaccio che, appesi alle guglie del Massiccio del Bernina, paiono reggersi sfidando le leggi della fisica; questo non fa che alimentare in noi la voglia e la curiosità di visitare il Morteratsch, dotato di un percorso glaciologico adatto a tutti.

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Le Marmitte dei Giganti

Chiavenna dal Belvedere nel Parco delle Marmitte dei Giganti
Chiavenna dal Belvedere nel Parco delle Marmitte dei Giganti

Chiavenna, all’imbocco dell’omonima Valle, offre varie meraviglie da visitare ed esplorare: una di queste è il Parco delle Marmitte dei Giganti, a ridosso del centro cittadino. Una passeggiata tra le graziose vie della località si può quindi facilmente trasformare in una breve ma interessante escursione attraverso uno scenario singolare e affascinante, soprattutto per i bambini. Le Marmitte sono infatti delle grandi formazioni rocciose, levigate dall’opera millenaria degli agenti atmosferici, in particolar modo del ghiaccio che ricopriva l’area fino all’ultima epoca glaciale. Enormi massi si presentano levigati, coricati, addossati uno sull’altro: dalla colorazione scura, questi massi sono stati utilizzati dall’uomo per ricavare materiale per l’edilizia (da cui l’originale “crotto”, spesso inglobato all’interno della roccia stessa) e per la produzione della pietra ollare, usata per cuocere in maniera sana gli alimenti.

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San Giovanni di Bioggio

La chiesa di San Giovanni
La chiesa di San Giovanni

La passeggiata/escursione a San Giovanni di Bioggio è stata per noi un primo approccio con questa zona della Valtellina, alle pendici delle Alpi Retiche. In particolare, ci troviamo nella “Costiera dei Cech”: una balconata baciata dal sole, costellata di tanti piccoli, graziosi paesi (Traona, Mello, Civo, fino a salire all’alpeggio di Poira) situati in una posizione invidiabile. La conformazione del pendio, caratterizzato da una pendenza quasi verticale e da una vegetazione che passa dai vigneti delle quote più basse ai boschi misti e ai prati di quelle più alte, ricorda da vicino quella di una costiera; la differenza, ovviamente, è che in fondo non c’è il mare o il lago (benché quello di Como sia raggiungibile in pochi chilometri), ma la Valtellina con l’Adda, Morbegno e tutte le sue vie di comunicazione e attività produttive. Una bel contrasto con la tranquillità che si respira nei centri a mezza costa, anche se vivi e vitali (oltre che popolati di turisti venuti per l’estate).

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