
L’escursione al Morteratsch è un vero e proprio viaggio nel viaggio, soprattutto per chi, come noi, non era mai stato in Svizzera prima. Si può optare per il Trenino Rosso del Bernina, che da Tirano porta a St. Moritz, o per gli stupendi scenari offerti dalla Strada n. 29, che sale fino al Passo del Bernina, per poi scendere anch’essa a St. Moritz. Per il ritorno, se si vuole, si può anche proseguire per la Strada n. 27, che scende dal vertiginoso Passo Maloja per la Val Bregaglia, rientrando in Italia attraverso la Valchiavenna.
Già salendo verso il Passo si possono ammirare colossi di ghiaccio che, appesi alle guglie del Massiccio del Bernina, paiono reggersi sfidando le leggi della fisica; questo non fa che alimentare in noi la voglia e la curiosità di visitare il Morteratsch, dotato di un percorso glaciologico adatto a tutti.
In effetti, l’inizio del sentiero si trova alle spalle della stazione ferroviaria, facilmente raggiungibile dal parcheggio e dal camping adiacenti. Già prima di raggiungere la stazione e l’albergo limitrofo si passa su un ponte pedonale da cui scende ruggente il torrente che origina dal ghiacciaio, preludio delle meraviglie che si vedranno di lì a poco.
Il percorso è davvero per tutti, interamente percorribile anche con il passeggino fino allo slargo antistante il fronte glaciale. A passo di bambino in un’ora e mezza circa si completa il percorso (di meno se i giovani escursionisti del gruppo sono più grandicelli), lungo circa 3 km, con un dislivello di circa 70 metri, sempre estremamente dolce.
Itinerario | Sentiero glaciologico dalla stazione ferroviaria al fronte del ghiacciaio |
Lunghezza | 3 km (solo andata) |
Dislivello | Circa 70 m |
Tempi | Dai 40 minuti a un'ora e mezza |
Note | Sentiero adatto a tutti, compresi passeggini |
Ristori | Presente il ristorante presso la stazione ferroviaria |
Come arrivare | Con il treno, linea Tirano-St. Moritz; in auto, con la strada n. 29 |
L’escursione si svolge nella vallata scavata dal ghiacciaio nel corso delle ere, con la sua sagoma gigantesca che fa costantemente da sfondo. Lo scenario è bellissimo, incantevole, selvaggio; c’è, comunque, anche un velo di tristezza, scandita dai cippi che indicano l’estensione del ghiacciaio a partire dal 1878. La prima colonnina la troviamo appena partiti: praticamente il fronte glaciale raggiungeva e quasi inglobava la stazione appena 140 anni fa, per ritirarsi nel frattempo di oltre 3 km.

Su sentiero, sempre largo e comodo, incontriamo gente di tutte le nazionalità, molti bambini, alcuni ciclisti. Ci fermiamo di quando in quando: poco dopo la partenza ci sono delle “marmitte” bagnate dal torrente; più avanti anche alcune panchine. Il gigante si avvicina: è maestoso, impressionante. Si può pensare che sia un gigante morente o, per lo meno, sofferente. Ma c’è la sua magnificenza a ricordarci di quanto noi possiamo essere insignificanti, oltre che poco rispettosi della Natura.

Proseguiamo, al susseguirsi dei vari pilastrini esplicativi e dei vari anni che misurano la salute del ghiacciaio: con una temperatura che cala sensibilmente si giunge nello slargo antistante il fronte glaciale. E’ impressionante constatare dal 2015 quanto si sia ritirato ulteriormente il Morteratsch!

Rientriamo per lo stesso sentiero, contenti di essere stati al cospetto di un ghiacciaio alpino: cosa già di per sé non comune, unita al fatto di trovarsi in terra straniera! Oltre ad esserci divertiti, abbiamo imparato anche tanto su come sia fragile la natura, e possente allo stesso tempo.