Monte Obachelle

Il gruppo della Meta visto salendo sulla vetta dell’Obachelle

Cima secondaria del massiccio di Monte Cairo, Monte Obachelle da Campo del Popolo si raggiunge agevolmente, nonostante i 400 metri circa di dislivello concentrati in poco più di 3 chilometri, su un susseguirsi di crinali e di saliscendi che rendono l’escursione, nonostante il suo scarso sviluppo in lunghezza, spettacolare e godibile. La vetta è protesa tra la Val Comino e la Valle del Liri e rappresenta una bellissima balconata panoramica.

L’escursione avviene su una traccia alquanto visibile ma non contraddistinta da segnavia ufficiali, o segnata da segnavia rossi non ufficiali (motivo per cui è inserita tra le escursioni “per i più grandi”). Si inizia da Campo del Popolo, superato il paese di Casalattico, e si è già ad oltre 1000 metri. Da qui, lasciata l’auto, si inizia la salita in direzione sud, su sentiero evidente, come si è già accennato. Alle spalle si staglia gradualmente il profilo delle Mainarde e dei Monti Marsicani, separati poi dal gruppo Ernici-Simbruini dalla Val Roveto, da cui il Liri si apre la strada tra i monti laziali. Attraverso varie balze, l’escursione guadagna quota fino ad un pianoro dove sono al pascolo alcune placide mucche: siamo a circa 1250 metri di altitudine. Ci si accorge che il pianoro in realtà corrisponde ad un piccolo valico, superato il quale il cammino sterza decisamente verso ovest, seguendo i dolci saliscendi di queste creste che preludono all’ultimo strappo prima della vetta.

ItinerarioSu sentiero non segnato da Campo del Popolo verso sud, su traccia comunque evidente
Lunghezza3,1 km
DislivelloCirca 400 metri. Da 1070 m di Campo del Popolo a 1476 della vetta
Tempi1 ora e 1/2 circa, solo andata
NoteIl percorso non presenta difficoltà particolari; tuttavia non è segnato.
RistoriAssenti
Come arrivareSi seguono le indicazioni per Campo del Popolo passando per il paese di Casalattico, che si raggiunge dallo svincolo sulla SR 509-627 (Cassino-Sora)

Si vede sul pianoro nel fondovalle una cisterna con abbeveratoio: in effetti il sentiero passerebbe proprio di là, ma noi ci teniamo più alti per evitare poi di dover risalire. Procediamo in direzione della vetta, con il dislivello sempre costante e con la veduta che si apre sul gruppo della Meta alle nostre spalle.

Una nota molto emozionante di questa escursione, proprio poco prima dell’ultima rampa prima della vetta, è stato l’avvistamento sulle nostre teste di tre grandi rapaci che volteggiavano superbi, alti nel cielo. Hanno fatto la loro comparsa a più riprese su di noi, che siamo riusciti a fotografarli. Successivamente, l’ingrandimento delle foto ha rivelato i tre rapaci essere dei grifoni, presenza stupenda ed entusiasmante, dato che non succede tutti i giorni poter osservare dal vero degli animali così maestosi nel loro ambiente naturale.

La veduta dal valico
La vetta: si vede la grande dolina a guisa di cratere
I grifoni, che volano come condor (foto di Anna Molisso)
Particolare di uno dei grifono (foto di Anna Molisso)
Si ridiscende, tra doline e pianori

In breve, con una lievissima deviazione verso sud, raggiungiamo la vetta, a 1476 metri. Monte Obachelle è soprannominato anche “Il Vulcano”, per la grande dolina che si trova a ridosso della vetta, e che rende quest’ultima vagamente somigliante ad un cratere. E’ in realtà evidente la conformazione carsica della montagna, dalla cui sommità si può godere di un bellissimo panorama, con tutta la catena dei Monti Volsci, che termina con Monte Fammera a sud. La cima boscosa di Monte Cairo è poco distante e coronata dal resto degli Appennini intorno. In effetti, l’Obachelle, pur essendo “periferico” rispetto al resto della catena appenninica, riproduce scenari e atmosfere che in realtà sono da pieno Appennino, dandogli così un tocco anche vagamente “esotico”.

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