La Valle delle Cannuccete

La magia della Valle delle Cannuccete

Sono passate circa tre settimane dalla bellissima escursione dell’Immacolata alla Valle delle Cannuccete e alla Quercia di Pierluigi, alla scoperta di un altro angolo seminascosto di quella poliedrica regione che è il Lazio, ma ancora riusciamo a gustare il piacere di quella domenica speciale. Sarà perché c’erano i bambini e i ragazzi (con accompagnatori, ovviamente) dell’Alpinismo Giovanile del CAI di Palestrina e del CAI di Latina, sarà per le spettacolari vedute di mezza regione, sarà per l’atmosfera dei vicoli palestrinesi già pronti per il Natale, oppure per la grande varietà di paesaggi e di scenari che si sono attraversati, ma questa escursione ha davvero lasciato un dolce sapore in bocca e un bel ricordo dentro.

Siamo partiti dallo splendido scenario di Piazza Regina Margherita, nel cuore di quella che fu l’antica Praeneste, risalendo su per stradine, viottoli e scalinate, per ritrovarci ai margini superiori del centro abitato. Il percorso che abbiamo effettuato, già dal centro di Palestrina, è il n. 509 che, per la Via della Costa, raggiunge in breve Castel San Pietro Romano, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia” e scenografia di alcuni popolari film di Comencini, tra cui spicca “Pane, Amore e Fantasia”. Prima di giungere al paese, si attraversano i resti delle mura di cinta dell’antica Praeneste, che ai piedi di Castel San Pietro aveva il suo margine superiore. Lo scenario da quassù è magnifico: dalla Ciociaria ancora avvolta dalla nebbia, lo sguardo spazia sui Lepini, sull’Agro Pontino fino al Circeo e alle isole, per poi virare sui Castelli, su Roma, sui rilievi del Lago di Bracciano, sul Soratte e i Lucretili. E poi, ovviamente. ci sono i Monti Prenestini, dove siamo noi, con i loro graziosi e importanti centri, affacciati sui loro poggi, come Capranica Prenestina o Rocca di Cave.

ItinerarioSentiero n. 509 da Palestrina alla Quercia di Pierluigi
Distanza6,1km
TempiCirca 5 ore (solo andata e con le pause)
Dislivello460 m in salita; 250 m in discesa.
Da 480 m a 770 m
NotePercorso interessante e adatto ai ragazzi
RistoriAssenti lungo il percorso; presenti a Palestrina, Castel San Pietro; presente un agriturismo in prossimità della Quercia di Pierluigi

Si attraversa il paese, ammirando i suoi vicoli e le sue piazzette; seguendo i segnavia CAI si oltrepassa la Provinciale per Capranica e si prosegue su una strada rurale, che diventa presto una sterrata e, successivamente, un sentiero che scende diretto alle Cannuccete. Siamo sul Sentiero Naturale dei Parchi, che unisce Roma all’Aquila attraverso Parchi, Monumenti Naturali e Aree Protette laziali e abruzzesi.

L’arrivo alla Valle delle Cannuccete
Il ruscello
Alla Quercia di Pierluigi

La vegetazione diviene a poco a poco più fitta e lussureggiante, nonostante il tappeto di foglie su cui ci troviamo a camminare. Si inizia a sentire il suono dell’acqua. Si arriva, quasi all’improvviso, alla Valle delle Cannuccete, Monumento Naturale del sistema regionale di Aree Protette, un luogo bellissimo: c’è un ponte su cui passa il sentiero, il ruscello, il muschio sui tronchi. E ci sono alberi secolari, tutto sembra incantato.

Proseguendo, siamo risaliti di livello attraverso il bosco per raggiungere la Quercia di Pierluigi. Si tratta di una roverella settecentenaria sotto cui si narra era solito sostare per trovare aspirazione il musicista Pierluigi da Palestrina. L’albero è ormai secco da alcuni anni, ma la sua mole è davvero monumentale, come quella di molti altri alberi che compongono un bosco che si crederebbe esista solo nei libri di favole. Abbiamo consumato il pranzo seduti su pietre scure di arenaria, non dopo aver riso e giocato. Eravamo sporchi di fango, a causa delle piogge persistenti del passato autunno, che avevano trasformato una porzione di sentiero in un vero e proprio pantano, ma questo non ha fatto altro che aggiungere ulteriore divertimento all’escursione; come anche la vista di una “colossale” mamma scrofa che, minacciosa, ci grugniva contro dalla distanza, temendo che potessimo rappresentare una minaccia per i suoi maialini.

Siamo rientrati in una Palestrina in completo clima natalizio: i ragazzi chiedevano quando ci sarebbe stata la prossima escursione, segno che la giornata aveva già lasciato il suo segno positivo.

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