
Un bellissimo, agognato weekend di primavera mi ha aiutato a riprendermi dai postumi di un severo raffreddore, ricordo di un inverno ormai sconfitto. La visita alla Batteria Anulare di Monte Orlando ha svolto alla perfezione il suo ruolo di oasi, sia materiale che ideale: la voglia di montagna era molta, ma le mie condizioni non mi permettevano certo di forzare più di tanto; contemporaneamente, era molta anche la voglia di trascorrere nella natura una bella giornata con tutta la famiglia. L’area protetta gaetana si è prestata perfettamente a questo duplice scopo, accogliendoci nella sua fitta foresta mediterranea e sulla sua dolce pendenza.
Stavolta abbiamo optato per un percorso diverso rispetto a quello comunemente effettuato per salire in cima: invece di andare attraverso l’entrata al Santuario della Montagna Spaccata, percorrendo il Sentiero delle Falesie, abbiamo optato per il Sentiero del Ghiro. Dai tornanti della stradina asfaltata che sale verso il Mausoleo e il Faro, il sentiero taglia decisamente per la foresta di leccio e lauro, con scalinate di terra battuta e svolte che rendono sempre accettabile la pendenza. Si taglia la strada un paio di volte, andando sempre diretti verso quella che è la nostra vera meta: la Batteria Anulare.