Category Archives: Natura

Le impronte di dinosauro di Esperia

Ecco la roccia con le impronte!
Ecco la roccia con le impronte!

Da tempo, ossia da quando se ne diffuse la notizia della scoperta qualche anno fa, avevo il desiderio di vedere di persona le impronte di dinosauro di Esperia… e quale modo più bello di farlo venendoci con mio figlio, appassionato, manco a dirlo, di dinosauri? Stavolta non serve camminare, l’esplorazione è stata effettuata esclusivamente in auto, dato che il sito si trova lungo il ciglio di una strada che dal paese si inoltra verso l’interno del massiccio aurunco. Tutte le volte che avevo provato a rintracciare le orme fossili avevo fallito, eppure tutti mi dicevano che si trovavano proprio al lato della carreggiata. Stavolta siamo partiti e, mi sono detto, “troveremo queste impronte!”

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Autunno aurunco

IMG_6556L’autunno sui Monti Aurunci è una stagione capace di rivelare il volto vero e meno conosciuto di questa catena montuosa: molti osservatori superficiali, guardandola dal mare, sostengono immancabilmente che si tratti di montagne brulle e solitarie e, di conseguenza, poco interessanti. Niente di più falso! Solo venendo quassù si può apprezzarne la multiformità e la sorpresa che sanno regalare ogni volta. I colori che regalano i boschi aurunci durante l’autunno sono sempre qualcosa di inaspettato e di gioioso, tanto da farci affermare che “il Canada è qui”!

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Forca d’Acero

Forca d'Acero: il cervo
Forca d’Acero: il cervo

Forca d’Acero ha sempre rivestito un’importanza particolare nel mio immaginario. Un Confine in tutti i sensi, ma un Confine che mette in comunicazione senza dividere. Ricordo da piccolo, quando venivo fin quassù coi miei genitori, che aspettavo con ansia il momento in cui avremmo varcato l’ingresso al Parco. Allora non era ancora “d’Abruzzo, Lazio e Molise”, ma solo “Parco Nazionale d’Abruzzo”, ed era meno esteso di oggi. Attualmente, il cippo con l’orsetto-stemma dell’Area Protetta che si trova prima del passo, venendo da San Donato, è più un qualcosa di “commemorativo” che di reale. Ma è sempre bello, e coincide inoltre con l’ingresso nel bosco, qualche centinaio di metri prima del mitico rifugio posto al confine tra Lazio e Abruzzo. Solo in seguito ho scoperto che gli aceri sono quasi scomparsi dalla foresta, aggrediti e vinti dai faggi, sempre prepotenti ed esuberanti. Ma questo non ha molta importanza, non va ad intaccare la forza del genius loci.

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Il Parco Sospeso di Gianola

Il Parco nel cuore della foresta
Il Parco nel cuore della foresta

Finalmente è arrivato il momento del Parco Sospeso! E, credetemi, quando arriva questo momento, non si sa se ad essere più emozionato sia vostro figlio che sale sul ponte tibetano per la prima volta, o voi genitori che gli fate le foto mentre indossa l’imbrago e il casco e maneggia da assoluto neofita i moschettoni!
Nel cuore del fitto della foresta del Parco di Gianola, il Parco Sospeso (o Parco Avventura) è una struttura bellissima a disposizione dei piccoli (ma anche dei grandi) che vogliano provare a divertirsi un po’ in totale sicurezza. Gestita dal Parco Riviera di Ulisse in collaborazione con il CAI di Esperia, per usufruirne l’unico requisito è un’altezza minima di 120 cm. In ogni caso, i gentilissimi assistenti sono a disposizione per aiutare i piccoli che avessero difficoltà a maneggiare i dispositivi di sicurezza; molto probabile comunque che i genitori rimarranno sorpresi dalla calma e dall’allegria con cui si disimpegneranno.
Il Parco Sospeso si trova in via del Porticciolo Romano, a pochissima distanza dall’Infopoint del Parco Riviera di Ulisse, che è anche area attrezzata per pic-nic, oltre che parcheggio per le auto. Si raggiunge facilmente percorrendo proprio la via asfaltata in cemento per poche decine di metri: si trova sul suo lato destro.

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In Val Pusteria

Da Prato Piazza
Da Prato Piazza

Raggiungere la Val Pusteria/Pustertal per noi ha rappresentato davvero una sfida: due bambini, circa ottocento chilometri da percorrere, il caldo, il traffico, ecc. E, verso la fine del viaggio, alle porte del Trentino, la sensazione è contrastante: da un lato si è consapevoli che si è quasi arrivati; dall’altro, sembra che non si arrivi mai! Del resto, non si è neanche ancora in Alto Adige!

Poi, pian piano, si superano pure Bolzano e Bressanone, e lo scenario, gradualmente, cambia. Non ci si rende conto immediatamente del momento in cui si entra in Valle: ci si entra e basta. Ma i cambiamenti ci sono: verde dappertutto, automobili che si incrociano quasi con discrezione, la Rienza che porta le sue acque verso l’Isarco, l’Adige e l’Adriatico. E quegli enormi Giganti là in fondo, silenziosi, che tutto sorvegliano dall’alto. Tanto che uno si chiede: “Riuscirò e vederne qualcuno da vicino? Mi sembrano così irraggiungibili…”

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