Stavolta l’escursione l’abbiamo fatta sull’acqua e, per la precisione, su quella del tutto speciale del Tevere: il Sentiero del Fiume nella Riserva Naturale Nazzano-Tevere-Farfa, la prima ad essere istituita nella Regione Lazio, nel 1979.
Chiavenna dal Belvedere nel Parco delle Marmitte dei Giganti
Chiavenna, all’imbocco dell’omonima Valle, offre varie meraviglie da visitare ed esplorare: una di queste è il Parco delle Marmitte dei Giganti, a ridosso del centro cittadino. Una passeggiata tra le graziose vie della località si può quindi facilmente trasformare in una breve ma interessante escursione attraverso uno scenario singolare e affascinante, soprattutto per i bambini. Le Marmitte sono infatti delle grandi formazioni rocciose, levigate dall’opera millenaria degli agenti atmosferici, in particolar modo del ghiaccio che ricopriva l’area fino all’ultima epoca glaciale. Enormi massi si presentano levigati, coricati, addossati uno sull’altro: dalla colorazione scura, questi massi sono stati utilizzati dall’uomo per ricavare materiale per l’edilizia (da cui l’originale “crotto”, spesso inglobato all’interno della roccia stessa) e per la produzione della pietra ollare, usata per cuocere in maniera sana gli alimenti.
La ciclabile tra San Candido e Lienz è una “classica” per una famiglia che visiti la Val Pusteria: consigliata praticamente da tutti, ripetuta da chi l’ha fatta l’anno prima o, magari, in vacanze passate (quando il bambino era molto piccolo), viene desiderata da chi, come noi, si trova in zona per la prima volta. Le stesse guide turistiche, cartacee o via web, la segnalano effettivamente come “da non perdere”.
Ebbene, diciamo subito che cotanta fama è del tutto meritata e giustificata. Lo scenario attraverso cui si snoda la ciclabile è (manco a dirlo!) incantato, e i bambini saranno senz’altro eccitati e desiderosi di fare quest’esperienza, sia con una bici propria (se sono più grandicelli) o “trasportati”, con un cammellino o con un carrettino. Inoltre, l’idea di espatriare e di farsi una capatina, anche solo di mezza giornata, in territorio austriaco stuzzica pure lo spirito dei più grandi!
L’Oasi dei Variconi è molto più che una semplice riserva naturale dove praticare il birdwatching e dove andare a passeggiare a contatto con la natura; è un vero e proprio simbolo di rinascita e di resistenza morale e sociale, un simbolo del Bello che può e deve riuscire a contagiare il territorio circostante, famoso per i suoi innumerevoli problemi, per l’illegalità e il degrado. C’è dell’altro, e quest’altro è bello. Bello per le persone che trascorrono qui parte del loro tempo, in un ambiente integro e salvaguardato; bello per i bambini che vengono con i loro genitori o con le scuole a conoscere una realtà che, a pochi passi da qui, sembrerebbe impensabile; bello per la stessa avifauna che, in questa stessa zona, una volta vittima di bracconieri senza scrupoli che imperversavano lungo tutta la costa domitia, oggi può contare su un’oasi di tutela e di tranquillità dove riposarsi lungo la rotta migratoria da e per l’Africa.