Caratteristiche: quello che si propone, il “Sentiero Mamurra”, è un percorso ad anello all’interno dell’area protetta del Parco di Gianola e Monte di Scauri, gestita dall’ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, unitamente alle altre due aree protette di Monte Orlando e della Villa di Tiberio. Il dislivello, esclusi alcuni saliscendi, è praticamente nullo; lunghi tratti del sentiero possono addirittura essere percorsi con il passeggino.

Itinerario | Ad anello dal parcheggio all'area archeologica e, lungo la scogliera, verso il Porticciolo - Sentiero interamente segnalato |
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Lunghezza | Circa 2,2 km |
Dislivello | Trascurabile |
Tempi | Un'ora |
Punti di ristoro | E' presente un bar vicino al Porticciolo Romano - aperto in alta stagione |
Interesse | Bosco; Parco Sospeso; Area Archeologica (con le sue leggende); percorso sul mare |
Passeggino | Sì, limitatamente al percorso dal parcheggio all'area archeologica |
Il sentiero, ben evidente, è subito suggestivo, immerso in un bosco misto di lecci, sughere, pioppi e grandi arbusti di macchia mediterranea, che lo avvolgono quasi come in un tunnel. Si avanza con varie curve, fino ad oltrepassare un ponticello in legno a cavallo di un fosso. Dopo pochi minuti si giunge al Parco Avventura per bambini, gestito dal CAI di Esperia (di cui si può consultare la sezione dedicata del sito). Proseguendo, si giunge ad un bivio che raccorda il “Sentiero Mamurra” con quello

diretto al “Porticciolo Romano” e a “Porto Cofeniello”; seguendo le indicazioni, si proseguirà verso destra. Il bosco, fattosi più rado, in questo punto si apre, mentre il sentiero si trasforma in una comoda mulattiera sterrata. In corrispondenza di una svolta verso sinistra si incontra un gruppo di alti pioppi e, successivamente, alcuni splendidi esemplari di quercia da sughero. Da qui in avanti, il sentiero avanza tra due muri di macchia mediterranea, con un’altra svolta a destra ed un’altra verso sinistra: siamo in vista dei ruderi della villa di Mamurra e, contemporaneamente, del mare del golfo di Gaeta. Fino alla Cisterna Maggiore, che rappresenta il primo approccio con l’area archeologica, occorrono circa 20 minuti dall’inizio del percorso. Da qui i tempi della visita dipendono anche, come si accennava in precedenza, dalla volontà dell’escursionista/visitatore di soffermarsi in alcuni punti. Del resto, la presenza di una panchina, la vista del mare, il prato e la vegetazione, costituiscono elementi che potrebbero spingere anche il bambino (o i bambini) a richiedere una sosta in questo punto o in uno successivo; il sentiero, infatti, prosegue, come indicato dai segnali, verso la “Cisterna delle 36 colonne” e la “Grotta della Janara”, altri punti caratteristici e molto interessanti della villa di Mamurra, che si trovano in corrispondenza di un altro prato situato su un punto panoramico.
Si riprende verso il parcheggio, rientrando su via del Porticciolo Romano attraverso un breve passaggio pedonale. Benché ci si trovi su una strada carrabile, si può ammirare la vegetazione fittissima sul lato sinistro, dove si incontra nuovamente il Parco Sospeso; anche qui, comunque, è possibile imbattersi in esemplari di cinghiali o di maialini selvatici, a testimonianza del fatto che questo parco può riservare sorprese ogni volta lo si visita.Da qui si ritorna alla Cisterna Maggiore e, seguendo il segnale per il “Porticciolo Romano”, si scende con una svolta al livello della scogliera, dove continua il sentiero. Il fondo è più

sconnesso, ed occorre fare maggiore attenzione, soprattutto cercando di evitare che i bambini possano inciampare o sporgersi sugli scogli. Il percorso si reimmerge nella macchia mediterranea, discostandosi dal mare per un breve tratto (anche qui vi sono dei passaggi un pochino più sconnessi o scivolosi), per sbucare poi al di sopra del “Porticciolo Romano”, in realtà antica peschiera a servizio della villa di Mamurra, trasformata in approdo soltanto negli anni Trenta del XX Secolo. Al tramonto l’atmosfera di questa insenatura può davvero essere magica.
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