
Stavolta siamo andati in città: “Dinosauri in carne e ossa” ci aspettavano! Non si tratta, quindi, di un’escursione: non ci sono montagne, non ci sono boschi o prati o neve… ma c’è una mostra molto istruttiva ed emozionante per i bambini e, in fondo, anche per i genitori che li accompagnano, nella cornice originale e da scoprire della Città Universitaria della Sapienza, nel cuore di Roma.
La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio e, tra i palazzi di stile razionalista dell’ateneo romano, esibisce una quarantina di esemplari di dinosauro ricostruiti fedelmente a grandezza naturale: provate a portare i vostri bambini a vedere la mostra, e osservate la loro espressione quando si troveranno di fronte il brontosauro e l’allosauro collocati di fronte al palazzo che ospita gli istituti di Geologia e Mineralogia: sorpresa, gioia e meraviglia esploderanno insieme sui loro volti felici!
La prima parte dell’iniziativa si trova proprio all’interno di Geologia, nel grazioso Museo di Paleontologia, dove, accanto a qualche ricostruzione, vi sono scheletri fossili veri e propri, che riproducono, anche in questo caso a grandezza naturale, il grande “elephas antiquus”, insieme con uno scheletro intero di allosauro. Vi sono anche scheletri completi di animali preistorici più piccoli, come l’elefante nano, che abitava sulle nostre coste e che sta alla base del mito di Polifemo e dei Ciclopi, essendo il suo cranio caratterizzato da un enorme foro frontale. Interessante la ricostruzione di “Ciro”, il piccolo dinosauro il cui fossile è stato ritrovato sulle montagne del Matese, lo Scipionyx Samniticus; per non parlare del mammut che, pur non essendo interamente presente, fa sempre la sua figura e stimola notevolmente l’immaginazione dei bambini. Molto bello anche il filmato che si trova all’entrata, in cui viene spiegato con estrema semplicità come si forma un fossile nel corso del tempo: un mistero in meno da svelare per il bambino-visitatore.

Seguendo le piccole impronte di colore rosso, si attraversa il piazzale della Minerva (non guardatela negli occhi se dovete ancora laurearvi alla Sapienza!) e ci si dirige verso l’Orto Botanico per visitare la seconda parte della mostra. Un angolo di verde, una piccola oasi nel cuore di una delle zone più caotiche di Roma, popolata di vari esemplari provenienti dalla preistoria. Già il T-Rex fa capolino minaccioso tra le palme; poi, all’interno, ci sono tutti i vari pezzi da novanta che popolano le fantasie di ogni bambino, tra cui spicca proprio il tirannosauro mentre uccide un povero triceratopo. E’ bello vagare ed osservare i bambini che guardano eccitati ed estasiati questi colossi, in quello che per loro deve essere un vero

e proprio sogno ad occhi aperti. In fondo sono presenti anche, tra gli altri, un cervo gigante e il mitico “dodo”. Ci sono anche dei pannelli che presentano i realizzatori che hanno contribuito alla preparazione della mostra, vie di mezzo tra scienziati e veri e propri artisti, capaci di far prendere forma ad esseri che nessun essere umano ha mai visto dal vivo… finora, per la gioia dei bambini!
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