La salita a Monte Cacume inizia dal grazioso centro di Patrica, una balconata racchiusa tra i Monti Lepini e la Ciociaria, tra i cui vicoli è un vero piacere passeggiare e attardarsi. Per cui, l’escursione inizia direttamente dall’acciottolato del paese, con un dislivello subito deciso. Del resto, Dante stesso sostenne che conveniva “ch’om voli” per salire fino in vetta.
L’escursione al
Pantano di Bassiano è stata una piacevole passeggiata esplorativa,
un gradevolissimo fuori programma che abbiamo abbinato alla sagra
della polenta a Sermoneta: due borghi lepini di grande bellezza,
abbarbicati sulle pendici di montagne selvagge a dominio della
Pianura Pontina e del Tirreno.
E’ ormai passato un po’ di tempo dalla salita su Sprone Maraoni dell’Associazione Atargatis, in una brumosa domenica di aprile, soltanto un preludio a ciò che sarebbe stato un maggio semi-invernale. Una delle vette più caratteristiche della dorsale interna dei Lepini, lo “sperone” montuoso si estende tra le province di Frosinone e di Roma, lungo il bordo della propaggine di quest’ultima che si allunga tra la la provincia ciociara e quella di Latina.
Da Supino,
attraverso una strada tortuosissima, si raggiunge l’altopiano di Pian
della Croce, conosciuto anche come Santa Serena, dal nome della
locale sorgente. La veduta trasmette… serenità e pace: i monti
intorno, i cavalli al pascolo, l’aria pura.
L’escursione a Monte Erdigheta ha fornito l’occasione per esercitarsi sul campo in occasione dell’inizio del Corso per aspiranti ASAG a Carpineto Romano. Il percorso che, iniziando da Pian della Faggeta si snoda su vari fondi e attraverso vari scenari di questo bellissimo angolo di Monti Lepini, rappresenta comunque un’escursione alla portata un po’ di tutti, senza particolari difficoltà. In circa 4 ore, è possibile percorrere i 4,5 km che portano all’Erdigheta (1336 m), rientrando lungo la cresta che conduce alla vicina cima del Pizzone (1313 m), e ripercorrendo quindi lo stesso percorso. Il dislivello è di circa 440 metri, partendo dai circa 875 m di Pian della Faggeta e giungendo quindi ai summenzionati 1336 metri dell’Erdigheta.
Numerosi sono gli spunti di interesse offerti dall’escursione, a cominciare dalla varietà degli scenari attraversati: sterrata attraverso i prati, percorso nel bosco, percorso di cresta, ambiente carsico, interi tratti altamente panoramici.
Caratteristiche: L’itinerario che sale a Monte Gemma da Santa Serena offre una bellissima panoramica dei tipi di ambiente che caratterizzano i Monti Lepini: dal pianoro carsico di Pian della Croce, più conosciuto come Santa Serena, il cammino si inerpica subito dopo nella faggeta, per poi continuare in salita attraverso paesaggi pietrosi e brulli che si alternano a tratti boscosi. Proseguendo con vari saliscendi si percorre la cresta di Monte Salerio e si raggiunge Monte Gemma; il ritorno avviene ad anello scendendo in maniera decisa per il bosco e ricongiungendosi con la strada che raggiunge Pian della Croce.
Il dislivello di circa 410 m non rappresenta in sé alcunché di proibitivo e rende l’escursione adatta a chiunque; tuttavia, proprio la presenza dei saliscendi fa aumentare l’ascesa totale a circa 620 m, aspetto che rende l’itinerario piuttosto impegnativo se si utilizza il baby-carrier (come può ben dire chi sta scrivendo il post!). In tal caso, ulteriore elemento di difficoltà è rappresentato dalla presenza di tratti di pietraia sul crinale, o da un tratto particolarmente ripido attraverso la faggeta, scendendo da Monte Gemma: si raccomanda quindi l’utilizzo, insieme allo zaino porta-bimbo, dei bastoncini, importantissimi tanto come elemento di equilibrio che come fattore di sgravio delle articolazioni.