Stavolta l’escursione l’abbiamo fatta sull’acqua e, per la precisione, su quella del tutto speciale del Tevere: il Sentiero del Fiume nella Riserva Naturale Nazzano-Tevere-Farfa, la prima ad essere istituita nella Regione Lazio, nel 1979.
Tornare sui monti è stato bellissimo! Calcare di nuovo un sentiero, ammirare il panorama dalla vetta, è stato riprovare una sensazione per certi versi naturale, ma che da molto, troppo tempo ci era sconosciuta! Ammirare di nuovo le cose dall’alto ha coinciso con il lasciarsi alle spalle uno dei periodi più difficili che si possa ricordare nella propria vita. Poi, ognuno di noi sa bene che la lotta contro il virus ancora non è vinta, ma non credo sia un’eresia affermare che si può tornare a guardare al futuro con un certo ottimismo. Del resto, come dice Clint Eastwood, “le cose guardate dall’alto fanno sempre un po’ meno impressione.”
La Cattedrale, il grande menhir naturale che accoglie il visitatore a Campo Soriano
Era una domenica di
febbraio quando siamo andati a Campo Soriano. Prima dello scoppiare
dell’emergenza Covid-19. Circa un mese fa, ma sembra molto di più.
Sembra molto lontano quel passato in cui eravamo liberi di uscire e
di andare per monti, in mezzo alla natura, ai boschi. E sembra molto
lontano, ora come ora, il futuro in cui speriamo di poterci
riappropriare dei nostri spazi, delle nostre abitudini, delle nostre
passioni.
L’escursione al
Pantano di Bassiano è stata una piacevole passeggiata esplorativa,
un gradevolissimo fuori programma che abbiamo abbinato alla sagra
della polenta a Sermoneta: due borghi lepini di grande bellezza,
abbarbicati sulle pendici di montagne selvagge a dominio della
Pianura Pontina e del Tirreno.
Monte Maio: piedi su un trionfo di carsismo e occhi tra Cielo, Terra e Mare
Finalmente su Monte
Maio, finalmente sulla vetta dei Monti Vescini! Era da tempo che ci
volevo andare, ma non c’era mai stata l’occasione: a dicembre,
invece, ci sono stato ben due volte nel giro di pochi giorni e ho
avuto conferma del fatto che la bellezza di una montagna non si
misura certo dalla sua altitudine o dalla sua fama! Monte Maio, pur
essendo il tetto degli Aurunci Orientali, detti anche Monti Vescini
(dall’antica città aurunca di Vescia, di cui oggi non si è neanche
sicuri della sua originale ubicazione), non raggiunge neppure i 1000
metri, fermandosi a quota 940; tuttavia, l’escursione per raggiungere
la vetta è di tutto rispetto e presenta una grande varietà di
scenari, oltre ad essere altamente spettacolare, con una vista che
spazia a 360°, dagli Aurunci, Gaeta e le Isole Ponziane fino al
litorale campano con Ischia, il Vesuvio, Capri e il Faito; dall’altro
lato lo sguardo si apre sugli Appennini, con la Meta in bella mostra,
ma va dai Lepini e dai Castelli fino al cuore della Campania, il
Partenio, il Taburno e perfino i Picentini, passando per il Cairo e
Montecassino: qualcosa da mozzare il fiato!
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