Non pensavo che la passione per la montagna mi avrebbe fatto avvicinare alla questione-nodi: qualcosa che consideravo lontano da me, o che non mi avrebbe mai potuto interessare, e che invece è e sarà parte integrante di questa mia attività. In effetti, l’ultima volta che mi interessai ai nodi fu… durante la mia infanzia, quando sfogliai il “Manuale delle Giovani Marmotte”, all’interno del quale una paginetta e mezzo era dedicata all’argomento. Però riposi immediatamente il volumetto: per me, sempre in movimento, provare ad approfondire la questione richiedeva troppa pazienza e troppa apparente inattività.
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Interpretazione ambientale – La progettazione di programmi: come progettare e realizzare una comunicazione interpretativa

Per questo terzo seminario di Interpretazione Ambientale (conclusivo di un capitolo, ma foriero di altri progetti) questo angolo del Parco Nazionale d’Abruzzo è divenuto di nuovo, idealmente, l’ombelico d’Italia: operatori, volontari ed appassionati si sono nuovamente incontrati presso l’Ostello dagli Elfi per il nuovo lavoro curato dall’Associazione INEA con l’ormai usuale competenza, ma sempre con nuova convinzione.
Interpretazione Ambientale. L’Interprete Ambientale nella conduzione di attività e programmi

Questo secondo seminario di interpretazione ambientale era, nelle aspettative e nell’immaginario di chi già aveva partecipato a quello dello scorso marzo, una continuazione di quest’ultimo, uno “step oltre” per acquisire ulteriori strumenti e cognizioni. Di certo, questi elementi sono stati presenti, ma l’incontro ha regalato ben di più ai partecipanti: accompagnatori, guide, interpreti ambientali, formatori, volontari. In effetti, chi abbia veramente a cuore il patrimonio naturale, culturale e paesaggistico, dovrebbe forse andare più in là del conseguimento di mere tecniche da spendere poi sul campo, per quanto queste siano fondamentali.
Seminario di Interpretazione Ambientale: la sfida comunicativa per la tutela

Ero molto curioso circa i contenuti del Seminario di Interpretazione Ambientale tenutosi a Barrea a cura dell’Associazione Italiana Interpreti Naturalistici Educatori Ambientali. In un weekend di fine inverno, con i monti ancora colmi di neve sopra i 1500 m, il fulcro dello scenario è stato uno dei gioielli del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: il paese di Barrea, arroccato sulle sponde dell’omonimo lago. Ero sempre passato per il paese in maniera frettolosa e, lo confesso, superficiale: sempre diretto all’inizio del sentiero per Lago Vivo o per la Sorgente Iannanghera, inconsapevole dello scrigno conservato nel cuore di questo paese di roccia, a custodire la gola mozzafiato che accompagna il Sangro verso un Adriatico che qui appare ancora più lontano di quanto non sia realmente. La veduta sul lago e sugli altri due gioielli di Villetta Barrea e Civitella Alfedena con i monti innevati a corona è, a mio parere, un Paesaggio Assoluto che rimane nel cuore e nell’anima, fatto di armonia e bellezza.
Corso di Escursionismo in Ambiente Innevato

La Valle di Fonte Acqua Fredda, partendo da Prati di Mezzo, è stata nuovamente lo scenario scelto dall’Associazione Atargatis e dal Gruppo Escursionisti Roccaseccani per la dimostrazione pratica di ciò di cui si era parlato in aula: stavolta si è trattato di un corso di Escursionismo in Ambiente Innevato. La Valle è in realtà un altopiano al cospetto di alcune tra le cime più elevate del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Dopo la lezione in aula, in cui il gruppo aveva seguito dimostrazioni teoriche e rudimenti sull’importanza di un corretto abbigliamento in ambiente innevato, sull’utilizzo delle ciaspe e dei ramponi e sulle modalità di effettuazioni dei nodi in maniera corretta, importantissimi per la messa in sicurezza delle cordate, è stata la volta della lezione pratica.