Category Archives: Altre Lazio

Il vecchio mulino di San Vito

Arrivati a San Vito!
Arrivati a San Vito!

Una passeggiata al Vecchio Mulino di San Vito in primavera è qualcosa che difficilmente lascia indifferenti: una vallata stretta tra boschi verdissimi, con campi di grano punteggiati di ranuncoli e di papaveri, con prati verdissimi e selvaggi che fanno da contraltare a ombrosi noccioleti, e con radure rese preziose da mille e mille orchidee. Una meraviglia dove meno te l’aspetti, in un angolo miracoloso di campagna che assume sicuramente le sembianze di una favolosa valle incantata.

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L’Osservatorio di Campo Catino

La stazione di Campo Catino
La stazione di Campo Catino

L’escursione dalla stazione invernale di Campo Catino all’Osservatorio Astronomico è una piacevole camminata attraverso il bosco che unisce due attrazioni “artificiali” all’interno di un comprensorio naturale di notevole valore come quello dei Monti Ernici. Può essere effettuata tanto d’estate quanto d’inverno: si godrà del fresco della faggeta nel primo caso; si ciaspolerà su neve abbondante nel secondo. Inoltre, a seconda dell’età e del livello di preparazione dei partecipanti, l’escursione può essere effettuata andata e ritorno, sfidando la pendenza del tratto in salita dall’Osservatorio; oppure, organizzandosi con i mezzi di trasporto, soltanto in un senso, usufruendo dei ristori che ci sono a Campo Catino e delle altre opportunità di divertimento offerte dalla stazione.

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La Valle dei Santi

La cascata
La cascata

Per questa bella escursione nella Valle dei Santi si torna nel territorio di Collepardo e degli Ernici: lungo la strada che porta alle Grotte dei Bambocci (come sono anche chiamate le grotte del paese ciociaro), il sentiero inizia in corrispondenza di un pannello informativo, sotto forma di sterrata che scende verso il ruscello. Si tratta dell’LH8 del CAI, quindi un sentiero che può essere utilizzato anche con la carrozzella da persone diversamente abili; successivamente diviene LHT4, ossia percorso tattile per i non vedenti. La manutenzione è eccellente, e gli attraversamenti del ruscello vengono effettuati servendosi di comodi ponticelli di legno, che danno comunque un tocco di avventura all’escursione. Inutile dire che la presenza del ruscello, con le sue cascate e cascatelle, il suono dell’acqua e i ponticelli in legno rendono il percorso estremamente interessante per i bambini!

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La campagna minturnese

Prato e bosco
Prato e bosco

Un percorso escursionistico nella campagna minturnese può sembrare qualcosa di bizzarro o di utopistico; la bellezza di alcune zone collinari, invece, ci dice esattamente il contrario: come questo percorso che va dai Reali, nell’entroterra di Minturno, alla pianura retrostante i paesini di Tufo e Pulcherini, ricco di piccole meraviglie, di ruscelli, vecchi casolari rurali, prati, radure e boschi. Una piccola vallata che sembra essere stata solo sfiorata dall’aggressione di cui le zone più urbanizzate circostanti sono state fatte oggetto nel corso degli anni.

Questo percorso inizia dalla località detta “I Reali”, alle spalle di Minturno, e scende per la campagna fino ad arrivare a “via Bracchi”. Se si vuole evitare la parte in salita (al ritorno), si può effettuare il percorso all’inverso. In totale si tratta di 5,4 km circa, che si percorrono in poco più di due ore, due ore e mezza (valori andata e ritorno). Il dislivello è di approssimativamente 100 m, concentrati tutti nel tratto iniziale. Non vi sono difficoltà particolari, tranne il fondo molto accidentato di alcuni tratti di sterrata, e la possibilità di trovare molto fango dopo le piogge. Quest’ultimo aspetto rende comunque il percorso divertente e più vario, con la presenza di molta acqua. E’ naturalmente consigliabile, in tal caso, andare ben equipaggiati e indossare un paio di ghette per evitare umide sorprese.

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Le sorgenti del Cosa

Lungo il sentiero
Lungo il sentiero

Caratteristiche – Dal grazioso centro di Guarcino il sentiero si fa strada nella vicina gola, verso le Sorgenti del Cosa. La località, conosciuta anche come Capo Cosa, si trova all’interno di una bellissima faggeta che si sviluppa sui fianchi dell’orrido, alla fine del quale sorge proprio il paese ciociaro. Il percorso è interessante in tutte le stagioni, data la presenza del bosco e la possibilità di riscontrare abbondante innevamento in inverno (con possibilità quindi di ciaspolare). Da evitare i periodi di pioggia o di disgelo, quando è verosimile incontrare il ruscello in piena, con conseguenze sicuramente pericolose.

Si tratta di un anello di poco più di 8 km di lunghezza; sono necessarie oltre 4 ore per percorrerlo interamente, con un dislivello di circa 530 m (ascesa totale: 733 m; discesa totale 510).

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