
Il ritorno a Capo Fiume è stato piacevole e sorprendente per vari motivi: innanzitutto, vicino al ruscello sembrava fosse azionato un grande condizionatore, tanto era forte l’afa che proveniva “dall’esterno” della gola; inoltre, tornare qui come “aggregati” dell’Alpinismo Giovanile dei Cai di Alatri e Latina ha aggiunto quell’elemento di gioia e novità che solo i giovanissimi escursionisti possono regalare; per di più, ritrovare colmo di acqua il torrente Fiume, che solo due anni prima era desolatamente secco, è stato il sigillo finale, la ciliegina sulla torta di una giornata bellissima.
Siamo partiti dalla curva presso il ristorante omonimo, “Capo Fiume” appunto. Da là ci si è intrufolati nella gola, alla quale non daresti due lire all’ingresso. I bambini e i ragazzi si sono inerpicati sorridenti e festanti sulle balze iniziali (perché il dislivello, seppure molto ben distribuito e, conseguentemente, poco evidente, c’è eccome), passando anche su un ponte che lascia il ruscello molto in basso. Si comincia a vedere l’acqua e a capire come la sua presenza renda possibile il permanere di un microclima del tutto particolare.



Con vari saliscendi si arriva finalmente al torrente: cascate, pozze, scrosci e guadi. Il divertimento e lo spettacolo sono assicurati. E’ necessario talvolta arrampicarsi, effettuare guadi, camminare con i piedi nell’acqua, stare attenti a non scivolare, evitare le pietre più scivolose, o in alcuni casi procedere quasi sedere a terra nelle porzioni di sentiero più umide e infide.
I bambini non hanno avuto esitazioni, ben assistiti dagli accompagnatori, neanche quando è stato necessario attrezzare delle corde per effettuare i guadi, o quando ci si è dovuti arrampicare, infilare in buchi rocciosi, o scendere e salire su scalette di legno in corrispondenza di manufatti pertinenti all’acquedotto.
La parte finale dell’escursione è quella che mi ha regalato più gioia: sebbene il greto non fosse completamente sommerso dall’acqua, ve ne era comunque tanta, proprio laddove, due anni prima, era invece interamente secco. Dalla sorgente sgorgava, in corrispondenza di una roccia muschiosa, ricca e limpida. Vedere i bambini che si dissetavano direttamente alla sorgente per la prima volta nella loro vita è stato bellissimo! Io stesso, alla terza volta nel canyon, per la prima volta ho visto davvero Capo Fiume: la prima volta c’era troppa acqua e siamo dovuti tornare indietro a metà; la seconda volta di acqua non ce n’era per niente. Stavolta, invece, ecco la sorgente!